Oltre al costante impegno sul fronte del professionistico, il brand italiano sceglie ogni anno di sostenere alcuni progetti presentati da amatori che, attraverso il loro modo di vivere la bicicletta, esprimono una passione autentica per il ciclismo.
È il caso di Giulio Palummieri, classe 2000, studente di ingegneria biomedica al Politecnico di Milano, ciclista nel DNA a tal punto da decidere di intraprendere una sfida che lo porterà a pedalare, a luglio 2023, attraverso 10 nazioni, verso una meta leggendaria: Capo Nord.
La North Cape 4000 è l’avventura UltraDistance in bicicletta più partecipata al mondo e si po' riassumere in pochi, potenti numeri: 280 atleti, 40 Nazioni, 4200 km senza supporto.
Scopriamo qualcosa in più sulla sua visione e sul suo personale rapporto con il ciclismo:
1. Cosa ti ha spinto ad affrontare una sfida del genere?
"Get lost to find yourself"
L'amore verso lo sport e verso la bicicletta mi ha portato a passare lunghe giornate in sella.
Ho assaporato così la libertà, la scoperta e la consapevolezza di quello che era in grado di fare il mio corpo.
La libertà di pensare esclusivamente alle necessità primarie quali mangiare e bere e alla bellezza della natura che mi circondava, dimenticandomi delle preoccupazioni superflue che la quotidianità ci impone.
La scoperta di luoghi, anche dietro casa, che hanno tanto da regalare, trasformando un semplice allenamento in un viaggio.
La consapevolezza che con solo la forza delle mie gambe potevo attraversare regioni e stati senza grosse difficoltà.
Da qui il passo per iscriversi ad un evento di ultracycling è breve. La possibilità di mettersi alla prova con altre persone che hanno la tua stessa passione, il sogno di attraversare l'intera Europa in bicicletta, la bellezza dei luoghi lungo il percorso, la voglia di capire fino a che punto può spingersi il proprio corpo sono troppo importanti per lasciarsele scappare e non tentare una sfida del genere.
2. Come ti stai allenando?
Per la preparazione mi sta seguendo la Endurance Academy di Castano Primo con il coach Luca Filipas.
Abbiamo pensato ad un allenamento multidisciplinare con sedute di running, forza e naturalmente bici.
La parola d'ordine è volume, quindi più ore di attività possibili principalmente a bassa intensità.
In questi mesi lavoreremo anche su aspetti delicati in una gara di ultracycling quali l'alimentazione e il sonno.
3. Cosa temi di più e cosa invece ti attira maggiormente di questa impresa?
Quando si parte per avventure di questo tipo, tutto quello che può andare storto andrà storto. Da dolori alle ginocchia a problemi meccanici della bici, passando dal brutto tempo ad errori di navigazione.
Bisogna quindi partire con la mente leggera e lucida per riuscire ad affrontare tutti gli imprevisti nel migliore dei modi ed essere pronti a tornare a casa se le cose si mettessero davvero male.
Questo aspetto è sicuramente il più delicato: dedicare mesi per arrivare ad un evento del genere con la migliore condizione possibile e poi doversi fermare dopo anche pochi giorni non è facile da accettare, ma fa parte del gioco e non è la fine del mondo.
Comunque, la bellezza dei luoghi che si andranno ad attraversare e la consapevolezza delle capacità del proprio corpo ripagano sempre, anche se non si arriva fino in fondo.
4. Cosa ha pensato per te Nalini?
La scelta dell'abbigliamento è una questione delicata per una gara di Ultracycling self supported, dove tutto il materiale bisogna trasportarlo con la bici o in spalla. Di conseguenza peso, ingombro e numero dei vari capi sono da tenere al minimo.
Abbiamo quindi deciso di optare per dei capi che hanno un utilizzo polivalente e versatile. Ad esempio la maglia a manica corta che ho richiesto è costruita con un tessuto leggermente più compatto che già ha una funzione anti-vento. Per il pantalone utilizzerò Ergo Bib Short, della linea top di gamma ERGO, che garantisce supporto muscolare, monta un fondello ultra comfort, ed è composta da un tessuto compatto e anti-abrasivo. Accessori di ogni genere, per iniziare, poi completeremo il kit nei prossimi mesi.
Per seguire Giulio nella sua impresa:
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