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Incontro con Ana Maria Vitelaru

Dopo Parigi si torna a puntare al Mondiale

Incontro con Ana Maria Vitelaru

Classe 1983, nata in Romania, emiliana nel cuore, Ana Maria Vitelaru è una delle punte di diamante del Team Equa, di cui Nalini è partner tecnico.
Abbiamo tifato per lei durante le Paralimpiadi di Parigi, dove ha conquistato la medaglia di bronzo nella prova in linea H5 femminile di ciclismo su strada. La incontriamo ora, a bocce ferme, per farci raccontare la sua stagione, da poco conclusa, e i prossimi progetti.

Alle Paralimpiadi di Parigi sono accadute molte cose preziose, ma prima mi preme dire che c’è stato un profondo cambiamento in me perchè, durante quest'anno particolarmente difficile, ho perso mio fratello ed è come se avessi perso la parte più profonda di me stessa. Ho cercato di non abbattermi e non ho mai mollato, come non ha mai mollato lui fino alla fine. Il mio grande desiderio di vincere una medaglia era perché volevo dedicarla a lui in modo da farlo diventare in un certo senso immortale e così è stato. Il pensiero di lui e di raggiungere questo obiettivo mi ha aiutato ad avere ben chiaro ciò che volevo. Il mio allenatore, infatti, mi ha confessato che non ci siamo mai allenati così intensamente e quella medaglia  per me è un miracolo .

Come valuti l’interesse del pubblico nei tuoi confronti?
Si è decisamente accentuato rispetto a prima, visto che era davvero inesistente. Ho ricevuto molte richieste per fare interviste, come ad esempio da IO donna o dalla Rai di Bologna. Anche a Parigi, la cronaca ha raccontato un po’ tutto della mia vita, quindi il bilancio è molto positivo, ma l’attenzione al messaggio che da anni divulgo attraverso lo sport non è ancora sufficiente.”

Prossimi progetti?
L'unico rammarico di questa stagione è stato il mio mondiale  che, essendo una gara in linea,  mi faceva esigere di più da me stessa -mi sono fatta fregare al traguardo in volata dalla mia avversaria - quindi uno degli obiettivi futuri sarà sicuramente tornare a indossare la maglia di campionessa del mondo. Poi sto mettendo mano alla stesura di un libro che sarà un manuale didattico con la consulenza di una psicologa e di un mental coach. Insomma, non mi fermo mai, voglio  partecipare a più gare nazionali e internazionali e, oltre a quella mondiale, punto anche alla maglia rosa.

Link utili: Team Equa

Nella foto, di Paolo Codeluppi, Vitelaru indossa la divisa Nalini del team EQUA. La giacca è la NEW ROAD LADY Jkt dell'ultima collezione invernale ed è acquistabile in quattro varianti colore.

 

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